Storia dell’ Ardesia
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Storia dell’ Ardesia

L’ardesia è una roccia elastica

allotigena originata dalla sedimentazione lenta e progressiva di un limo finissimo proveniente dalla demolizione di rilievi. Formatasi circa 90 milioni di anni fa nella zona del Tigullio (area Lavagna Fontanabuona), un tempo bacino del paleo-oceano ligure-piemontese, l’ardesia viene oggi estratta prevalentemente nelle cave della Val Fontanabuona.

Fin dall’antichità

l’ardesia è stata impiegata come materiale di copertura per i tetti. Il nome dei tigullii, i primi abitanti del golfo del Tigullio (Genova), proviene infatti dal latino tegula.

L’impiego dell’ardesia è antecedente alla dominazione romana: a Chiavari è stata rinvenuta una necropoli le cui tombe erano interamente realizzate con lastre di ardesia.

La cultura dell’ardesia

ha avuto storicamente grande sviluppo anche in campo artistico nella scultura decorativa, con grande varietà di risultati plastici e destinazioni funzionali: in particolare nei portali d’epoca rinascimentale, lavorati a rilievo, e nell’uso di lastre di ardesia quale supporto per dipinti, con pittura a olio, tempere e affresco.

I primi giacimenti

ad essere sfruttati intensivamente sono stati quelli di Uscio e Recco, sicuramente fin dal XII secolo. Successivamente il centro estrattivo fu il Monte di S. Giacomo alle spalle di Lavagna.
Dal 1850 in poi, l’attività si è spostata nell’ambito della Val Fontanabuona.

La riscoperta dell’ardesia

nell’arredamento e nelle rifiniture architettoniche ripropone gli utilizzi assai diffusi nella storia ligure, ma contemporaneamente si presta anche a soluzioni di grande modernità.

L’ardesia oggi

L’ardesia è oggi utilizzata oltre che nella tradizionale produzione nel settore dell’edilizia anche nell’interior e nel restauro di edifici storici.

Le Pietre Fontanabuona


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